Arriva un momento, intorno agli 8/9 mesi, in cui il gioco preferito del bambino è afferrare gli oggetti e buttarli per terra, di continuo, ridendo a crepapelle quando cadono...
E gli adulti impazziscono!
Ma perché lo fa?
Noi sappiamo, perché ci è stato insegnato e perché lo abbiamo sperimentato migliaia di volte nella nostra vita, che un oggetto lanciato nel vuoto cade verso il basso con una velocità proporzionale al suo peso.
Ma per un bambino di 9 mesi questa è una scoperta. Banalmente, il bicchiere che tira, la forchetta che scaglia, il tovagliolo che lancia potrebbero tornare indietro. Potrebbero rimanere sospesi a metà strada. Potrebbero non cadere del tutto. Oppure cadere e iniziare a muoversi in una danza vorticosa. Potrebbero ondeggiare nel vuoto. O potrebbero salire verso l'alto.
Inoltre, toccando il suolo, il più delle volte, quell'oggetto fa un rumore. E com'è divertente sentirlo, quel rumore improvviso?
In sostanza:
i bambini buttano per terra gli oggetti perché attraverso quel gesto sperimentano la realtà, il concetto causa- effetto... E come ogni sperimentazione che si rispetti, sono necessarie diverse prove per potere apprendere che un fatto sia un fatto.
I loro, quindi, non sono altro che tentativi di comprendere come funziona il mondo. Cosa succede se. Ai bambini non bastano le parole. Sono scienziati. Per questo il loro universo è così affascinante, fatto di scoperte e verifiche costanti.
Ma non vi preoccupate, cari mamme e papà, solitamente, questa fase si conclude intorno ai 24 mesi. A quel punto, il gioco di tirare per terra gli oggetti perde ogni significato. Non è più interessante. Non è divertente. E viene abbandonato per lasciare spazio a nuove sperimentazioni!
Marina
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